GLI ULTIMI

Il titolo "GLI ULTIMI" si riferisce a querllo del film che Padre David Maria Turoldo girò nel 1962 . Esso tratta dell'emigrazione degli italiani, in particolare dei friulani e "ULTIMI" sono coloro che non si arrendono e che , nonostante la vita dura rimangono legati alle loro radici ed alla propria terra
e non partono.

mercoledì 18 febbraio 2015

C' E' TEMPO

La canzone interpretata da Mannoia   ( autore Fossati  ) mi ha colpito un giorno che seguivo un programma di storia su rai tre. Troppo bella da non condividerla con chi si è femato al mio blog.




A me ricorda molto il Qoelet ovvero uno scritto biblico noto anche come  'Ecclesiaste.
Mi è piaciuto rileggerlo dopo tanto tempo e vi riporto la parte che segue
:
       Trascritto dalla BIBBIA  edita da  LDC ABU 

QOELET  3,1-8

Ogni cosa il suo momento
                Nella vita dell’uomo,
per ogni cosa c’è il suo momento,
per tutto c’è un’occasione opportuna.
Tempo di nascere, tempo di morire,
tempo di piantare.,  tempo di sradicare,
tempo di uccidere, tempo di curare,
tempo  di demolire , tempo di costruire,
tempo di piangere , tempo di ridere,
tempo di lutto , tempo di baldoria,
tempo di gettar via le pietre,
tempo di raccogliere le pietre,
tempo di abbracciare, tempo di staccarsi,
tempo di cercare, tempo di perdere,
tempo di conservare, tempo di buttar via,
tempo di strappare , tempo di cucire,
tempo  di tacere , tempo di parlare,
tempo di amare, tempo di odiare,

tempo di guerra, tempo di pace.

Assieme a questi versetti non  ho potuto evitare di ricordare un periodo nell'inverno2001/'02 in cui ,  con un piccolo gruppo  formato da persone di vara età e provenienza ci siamo confrontati su " tempo dell'uomo" , con una attualizzazione  dell’elenco sopra riportato che si riferisce ai versetti del          QOELET
Per seguire meglio prendevo appunti che poi riscrivevo e riordinavo ( all’epoca il Parkinson era agli esordi e scrivevo ancora abbastanza bene ) ;  tutto venne riportato con estrema cura da Remo- uno  di noi- : ne risultò un fascicoletto di 33 pagine. Troppo lungo da trascrivere ; si potrebbe trasferire su computer con scanner e, per chi ne facesse richiesta,   inviarlo via mail.
Vi furono 10 incontri su:
Il tempo per stupirsi e confidarsi,
il tempo per stare con se stessi e l’altro,
Il tempo per gioire e per ridere,
il tempo per pensare, crescere e maturare,
il tempo per sperare e per amare,
il tempo per perdonarsi le colpe ed elaborare i risentimenti,
il tempo per soffrire e per guarire le ferite,
il tempo per ricevere e  per donare,
il tempo per commuoversi e piangere.
Ci siamo dedicati all’ultimo dei dieci incontri di fronte ad una tavola che portava ancora tracce del nostro pasto serale condiviso:
difficile ritrovare il clima  degli incontri precedenti ma vi fu ugualmente lo stimolo per riflettervi .
Così ho potuto poi riferire anche di quest’ultimo incontro  equiparandolo
agli altri..
Abbiamo avuto il tempo di stupirci del paesaggio e delle altre meraviglie offerte dalla natura, dal tramonto, dall’atmosfera serale all’arrivo  e notturna con luna durante il ritorno ,a piedi ,dall’eremo di san Rocchetto,
dell’accoglienza  .
Ci siamo confidati alcune esperienze ed emozioni, abbiamo “ gioito “ e “riso”, abbiamo condiviso con “ amore fraterno” e gradito molto ciò che ciascuno ha portato per la cena .Abbiamo espresso “la speranza “ che il gruppo possa incontrarsi anche se siamo consapevoli che prima della realizzazione c’è il tempo dell’ ”attesa” .  Si è ricordato dell’importanza del lasciar maturare quanto vissuto per poter essere di aiuto a qualcun -altro .
Come le altre sere” abbiamo ricevuto e  donato “, il cuore ha palpitato, si è intenerito. Non siamo stati indifferenti ma ci siamo mossi verso gli altri. Non abbiamo “ pianto “ ma ci siamo commossi nel senso riportato da uno di noi : il nostro cuore ha palpitato, si è intenerito, ci siamo mossi verso gli altri,non siamo stati indifferenti.


Per chi volesse approfondire il tema sul "tempo" segnalo uno studio di don Roberto Vinco
su < Esperienza e teologia  > 
Perché il titolo con cui mi era stato presentato era :
IL TEMPO COME RELAZIONE
«Prendersi cura» Verso una antropologia della condivisione: dalla «Cura» di Heidegger alla «responsabilità» di Lévinas, in «Esperienza e teologia» 12 (2001) 31-47.

   
   

3 commenti:

  1. Grandiosa questa canzone!!!! Grazie, Anna!!!!

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  2. finalmente ho un attimo per scriverti : sono felice che piacciano anche a te i testi e le musiche delle canzoni che pubblico su post.Sappi inoltre che ogni tanto ne scelgo uno dei tuoi che offre sempre uno spunto per iniziare gradevolmente la giornata. Ho molti arretrati e non credo riuscirò a commentarli se non una volta ogni tanto

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    1. Scusa il ritardo con cu rispondo qui.....ma voglio mandarti ancora un abbraccio grande e ringraziarti CON TUTTO IL CUORE!!!!!!

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